La storia dei Charms
Simboli ed amuleti sfilano sui bracciali in oro.
La gioielleria riscopre un cult: il bracciale con ciondoli "a charme" o "charms".
La parola charm significa incantesimo, scongiuro, ma anche amuleto magico, talismano, ed è passata ad indicare il ciondolo porte-bonheur.
Dalla stessa origine il termine “charmant”, che indica il fascino esercitato da una persona per le sue qualità fisiche e intellettuali.
Indossati dalle donne più glamourous degli anni Cinquanta, vero must per Madame Coco, questi simpatici bracciali con ciondoli tintinnanti tornano oggi di gran moda, sfruttando un’allure che profuma di passato e un nuovo brio condito d’ironia e di autocitazioni.
I charms sono ornamenti unici: ogni singolo ciondolo, infatti, ricorda un preciso avvenimento, un viaggio, un regalo, o magari simboleggia il proprio amuleto fortunato.
Fashion revival
A reinterpretare questa divertente e scara-mantica moda è stato un fashion designer newyorkese, Marc Jacobs.
Approdato alla Louis Vuitton, Jacobs ha disegnato un charms bracelet in oro, diamanti onice e corallo che racchiude tutti i simboli della casa e della Francia: dalla torre Eiffel alla borsetta in pelle, fino ad una bizzarra bottiglia di champagne, rigorosamente griffata LV.
E così è scoppiata la charms-mania e sono esplosi i gioielli in fieri, che crescono e cambiano con il passare degli anni, fedeli compagni di viaggio, spiritosi testimoni di nuovi e vecchi amori.
Perfetti come regali di compleanno, possono essere arricchiti ogni anno con nuovi ciondoli, per sdrammatizzare e festeggiare il passare del tempo.
Con le nuove proposte di Tiffany, Bulgari o Chanel è facile sentirsi protette dal festoso tintinnio di bracciali porte-bonheur: ma attenzione, gli esperti raccomandano di non separarsi mai dal proprio charm.
Se proprio non lo si può indossare (non è infatti indicatissimo per le serate di gala e non si sposa bene con altri monili), si suggerisce di portarlo con sé in borsa: il suo fluido magico agisce anche di nascosto.